Ass. Cult. DisorderDrama

Giovedì Off 1#15 – Ardecore

Ardecore
(Il Manifesto – Roma ITA)
musica tradizionale romana rivisitata

Deian E Lorsoglabro
(Musicalista – Torino ITA)
folk precario

I vincitori della Targa Tenco 2007, i romani Ardecore, arriveranno con il loro carico di stornelli e canzoni, vicende d’amore e morte, della lunga storia della nostra capitale. In apertura Deian scende da Torino a presentare il suo nuovo disco uscito per Snowdonia/Musicalista, passando per San Salvario e recuperando suo fratello Tristan in zona Maddalena.

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La crema della musica underground fa tappa a Genova nella splendida cornice della terza sala del Teatro Della Tosse. Un ambiente speciale e particolare, per gustare al meglio le performance dei migliori artisti in tourneè in Europa.


Ardecore
(Il Manifesto – Roma ITA)
musica tradizionale romana rivisitata

info: Ardecore è un progetto musicale nato dall`incontro artistico tra la band post-core degli Zu, il cantautore blues Giampaolo Felici ed il chitarrista americano Geoff Farina, ex-frontman dei Karate. L`intento iniziale del gruppo musicale era quello di rielaborare in chiave moderna le canzoni appartenenti alla tradizione popolare romanesca, rispettandone l`ossatura e le particolarità stilistiche.Da qui` la nascita del primo album omonimo “Ardecore” pubblicato nel 2005 per la collana Il Manifesto. Il filo conduttore delle nove canzoni che compongono l`album è l`ispirazione al lato più oscuro e drammatico della tradizione popolare romana. Le tematiche principali, quindi, sono l`amore, nel suo aspetto più tragico (la morte, il tradimento); le insidie del Tevere ed il carcere. Nel 2007 è uscito il loro secondo disco, Chimera sempre per la collana Il Manifesto. A differenza del primo, Chimera è fatto soprattutto da canzoni originali, oltre a nuove reinterpretazioni di vecchi brani della tradizione musicale italiana. Il progetto diventa in questo secondo disco decisamente più ampio nelle collaborazioni, dando spazio, oltre che ai componenti presenti nel primo album, a musicisti e strumenti “nuovi” che rendono questo secondo lavoro molto più versatile e ricco nei contenuti e nelle sonorità. Il carattere acustico del primo disco è ora ampliato da un apporto “elettrico” che non allontana comunque il gruppo da quei temi che avevano in precedenza acceso una forte attenzione sulla loro musica. La presenza in molti brani di sezioni fiati ed archi allarga ulteriormente gli orizzonti sonori di questo nuovo album. Chimera, è composto da dieci tracce, dove la melodia di radice italiana è accompagnata da strutture musicali, che partendo dal folk nostrano e attraversando una vasta serie di generi contemporanei che vanno dal blues al jazz dei primordi, arriva a toccare sonorità che precorrono i tempi, con un gusto del tutto originale e personale. “Chimera” vince il Premio Luigi Tenco come migliore opera prima del 2007.
press: Ardecore nasce spontaneamenta dal bisogno di ricollocare la musica romana in un contesto più ampio di quello in cui è stata relegata nell`ultimo scorcio di storia musicale. Le particolarità della sua struttura, nei suoi arrangiamenti come nei suoi testi la rendono unica ed era impossibile non accorgersi di questo senza tentare di porvi rimedio. Questo bisogno è stato principalmente la scintilla che ha “riacceso il cuore” verso i suoni e le storie di Roma. Di fatto l`idea del progetto nasce nella primavera del 2002 nel corso del tour europeo dei Karate e Zu , con Blind Loving Power a fare da apertura. I concerti, estremamente vari come proposta (dal black gospel malato del “one man band”, al post punk jazz del trio romano fino al morbido post rock con venature soul dei tre di Boston), venivano aperti e chiusi da vecchi dischi di musica romana depistando piacevolmente ancora di più il pubblico. In più di un` occasione tra i brani blues gospel di B.L.P. si faceva spazio qualche stornello “maledetto”… quindi l`idea di registrare i brani più scuri della discografia romana raccolti in un progetto che li esalti, proponendoli all`ascolto anche di chi in genere non ha affinità con le sonorità folk. Alla fine del tour Geoff Farina propone di rivedersi di li a breve per registrare, ma passeranno ancora due anni prima della prima prova registrata. In quel periodo sia karate che zu continuano la loro attività live e discografica mentre Blind Loving Power dopo un breve tour solista in Belgio , rallenta la sua attività live per dedicarsi all`apertura di uno spazio che coinvolga i musicisti da tutto il mondo con quelli romani, nasce dunque l`Init di Roma. L`inaugurazione dello spazio è affidata ai tre progetti che si riuniscono per l`occasione, la stagione successiva riunirà ancora i musicisti, ma questa volta per iniziare le registrazioni di Ardecore, avvalendosi anche dell`aiuto di Luca Venitucci alla fisarmonica e Valerio Borgianelli al vibrafono. Giampaolo Felici. in solo come Blind Loving Power suona dirty-gospel con voce, chitarra, e un vano doccia sotto i piedi…. Geoff Farina. autore-chitarrista-cantante della band statunitense Karate, uno dei gruppi post-rock più amati in Italia ed Europa. Luca Mai, Massimo Pupillo e Jacopo Battaglia sono i tre Zu: 8 cd all` attivo, piu` di 500 concerti in tutto il mondo . Luca Venitucci. conosciuto jazzista ed improvvisatore. Ha suonato al fianco di Lou Reed con l`ensemble di Berlino Zeitkratzer. Valerio Borgianelli. attivo nella musica contemporanea, e` stato invitato da Steve Reich alla Columbia University di New York.

sito: http://www.myspace.com/ardecore

Deian E Lorsoglabro
(Musicalista – Torino ITA)
folk precario

info: Seguito dall’immancabile clan de Lorsoglabro, Deian racconta la quotidianità deformandone i contorni con uno sguardo anarchico e visionario. Attivo da ormai quattro anni, è un cantautore sui generis, personalità realmente borderline più che personaggio precotto nella cucina del music business.
Dopo essere salito sul palco del Traffic Free Festival 2009 per aprire il concerto torinese di Nick Cave & The Bad Seeds, il 30 ottobre ha pubblicato il suo primo, omonimo, disco ufficiale prodotto dall’etichetta torinese Musicalista e distribuito in tutta Italia da Self.
Deian fa parte dei protagonisti di un nuovo corso della creatività musicale e poetica torinese che ritrova in San Salvario la tana popolare e neo cosmopolita in cui crescere. Rappresenta un piccolo mondo di parole e suoni che si manifesta con modalità flessibili, dunque al passo con i tempi. Torino è ascoltata fuori, i ragazzi si stanno ricavando spazi, anche se magari arrivano nei locali all’ultimo momento per qualche panne del mezzo di trasporto, riparato al volo da un meccanico africano low cost. Alza di nuovo la testa la canzone d’autore, anche per l’agilità, la possibilità di portare la musica in posti piccoli. Un terreno fertile, in buona parte ancora da seminare.
Le canzoni di Deian, del resto, vivono in simbiosi con la Torino a basso costo delle cene a casa tra studenti, degli spostamenti in bicicletta e in metropolitana, delle serate tra San Salvario e la zona di Palazzo Nuovo. Non sono testi di protesta, semmai di disagio e ironia, gaffe e disincanto. Le sue composizioni, lontane dallo stile cantautorale italiano, esplorano un mondo interiore fatto di visioni oniriche, sensazioni ed esperienze filtrate da una sensibilità fuori dal comune. L’arrangiamento musicale è molto vario e trasversale (folk, rock, jazz, psichedelica), tanto che Deian, coniando un nuovo aggettivo, parla direttamente di musica orsoglabrica. Un pugno di canzoni. Storte, fuori ordinanza, in circolazione per la città più grazie a internet e al passaparola di studenti, precari, amici, curiosi che in virtù di chissà quale campagna promozionale.

press: “Ascolti l`intero disco e ti trovi nelle orecchie suoni, parole e atmosfere che condensano tanta tradizione italiana e avvolgono un nucleo intenso di irriducibile originalità. Deian e Lorsoglabro realizzano un album che si fa notare per maturità e capacità espressiva. In conclusione, tanta carne al fuoco e un tasso di qualità elevatissimo. Chapeau” – ROCKIT.IT
“L’atteso album di debutto di Deian Martinelli mantiene le promesse, e conferma il suo autore come nome da tenere d’occhio per chi abbia a cuore le sorti del cantautorato nazionale” – RUMORE (7)
“Sintesi stramba la sua, ma regge agli urti e alle stramberie. Sui capitomboli nonsense (L`occhio più grande che ho), mura d`intonaco psichedelico (Lei non sa chi sono io) sono garantite dagli Orsoglabro. Insomma: alziamoci che si sta alzando la canzone popolare” – XL REPUBBLICA (7.5)
“Qui non ci si accontenta, si gode appieno di un disco raffinato e non più acerbo” – L’ISOLA CHE NON C’ERA
“E’ tutto un lavoro magnifico, insolito per convinzione e vera personalità, il migliore di un esordiente italiano da lunghi anni ad oggi” – RISONANZA.NET
““Omonimo”, cose differenti chiamate nella medesima maniera, quando la direzione non è consapevole e si suona innanzitutto per il piacere di farlo. Ma ora che l’album di Deian è venuto fuori alla luce del giorno, una strada la trova da sé come le tartarughe verso il mare” – ITALIANEMBASSY
“I testi, ad esempio, sono profondi e assolutamente mai banali, così come la musica, che raccoglie ispirazioni qua e là, creando un genere a se stante, diverso e originale” – WHIP ART
“Canzoni così mostrano come questo esordio esca – e di molto – dagli standard e dai suoni tanto di moda nella scena indipendente italiana, ivi compreso il nuovo eccellente cantautorato dei vari Benvegnù e Dente: insomma, una boccata di aria fresca in un panorama che, a volte, rischia di omogenizzarsi” – GENOVAPOST.IT
“Un album fresco e geniale, emanazione di una tradizione epocale di tutto rispetto, ma per nulla simile a qualsiasi cosa ascoltata da sempre. Deian trasforma il piombo in oro, regalando ai minatori del sottosuolo indipendente italiano dodici componenti di metallo prezioso” – SALTINARIA (8)
“Omonimo è un altro dei segni che il pendolo della cronaca indipendente sta per mutare orientamento” – BLOW UP (6/7)

sito: http://www.myspace.com/deiansong

dDRAMA – Next

04 Apr 2025

Archivio CMPSTR

Dall’ottobre 2008 al settembre 2017 abbiamo tenuto un blog su tumblr ripostando tutti link, recensioni, video e immagini su un po’ dei gruppi genovesi che combinavano sfracelli fuori dalle mura di casa. Stiamo mettendo a posto l’archivio. Buona ricerca

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