Thank You
(Thrill Jockey – Baltimora USA)
math-rock del nuovo decennio
My Right Of Frost
(Genova ITA)
Industrial steampunk a circuit bending
Non è sempre facile riuscire a portare in città i gruppi i cui dischi hai consumato fino alla malattia. Ma quando succede sono fuochi d’artificio. Già visti dal vivo in Italia lo scorso anno, sono una vera bomba che non permette di stare fermi nemmeno un minuto. Incredibili.
Thank You
Thank You
(Thrill Jockey – Baltimora USA)
math-rock del nuovo decennio
Sito: http://www.myspace.com/wethankyou
Etichetta: Thrill Jockey
Una bomba sonora, scoppiettante, che non riesci a trattenere in mano, che ti scappa da tutte le parti. Si battono i piedi, entrambi e non per il freddo, si battono le mani ai tempi strani, si seguono le melodie sghembe e si fa festa. Da Baltimora, negli Stati Uniti, arrivano questi evoluti figli di El Guapo e Battles, di Talibam! e Paul Newman. Due chitarre, basso e tastiere che vanno dietro alla batteria che fila. E fonde.
Press: “Un’orgia di suoni, un baccanale isterico all`insegna della dissoluzione, un rituale magico, un esorcismo elettrico, il poema muto di un epilettico. La musica dei Thank You è un vortice di suggestioni sinestetiche, un tormento per le povere sinapsi dell`ascoltatore, che si trova immerso in un bagno di minimalismi kraut, spigolosità no-wave/noise, divagazioni psych tutt`altro che rilassate, sferraglianti esercizi di post-punk-funk tribale e squarci di avanguardia pura, il tutto percorso dal brivido dell`autoconsunzione psicofisica, della follia (in)controllata, dell`agonia sferzante, rabbiosa o, per contro, del divertimento sfrenato.” Marco Lo Prete
“Ascoltando la batteria arrembante e afro-invasata (tra i barriti di elefante di Empty Legs) di Elke Wardlaw viene da pensare a un solfeggio esistenziale, un continuum figlio del Kevin Shea di qualche anno fa ma pure dei suoi novelli Talibam!. Al contrario dei newyorkesi, però, i Thank You riescono a fare una musica spesso “estroversa” comunicando introversione, magmatismo, oscurità al galoppo di un cavallo. Come la diffidenza nascosta dietro gli spasmi della New Thing.” Gaspare Caliri – Sentireascoltare
My Right Of Frost
(Genova ITA)
Industrial steampunk a circuit bending
Info: Traggono segni sonori da circuiti elettronici rifunzionalizzati e resi quanto più possibile critici dall`instabilità del punto di feedback. Propongono sequenze totalmente improvvisate dal punto di vista del valore musicale dei suoni, timbricamente irripetibili. Sostituendo il concetto ricevuto di `strumento musicale` col termine di lavoro `oggetto sonoro` usato dagli archeologi per superare la difficoltà di definire appunto `strumenti musicali` gli oggetti per la produzione di suoni trovati dall`archeologia. Oltre il concetto stesso di Circuit Bending, intervengono continuamente sul punto di collasso di oscillatori e filtri estemporaneizzando percorsi elettronici che divergono sino a formare un macrosegno, cioé l`opera.