Ass. Cult. DisorderDrama

Giovedì Off 3#14 – Pterodactyl

Pterodactyl
(Jagjaguwar – Brooklyn USA)
broken-pop psych-indie-rock
Little Chestnuts
(Genova ITA)
alternative new-wave pop

Grande attesa per questi figliocci impazziti del pop più obliquo, già svezzati, almeno nei suoni, dai monolitici Oneida. Ci si attende il live più innovativo della stagione, per cui non perdeteli!!!

Tutte le settimane disorderdrama.org porta grandi nomi alla Claque. Non mancate! La crema della musica underground fa tappa a Genova nella splendida cornice della terza sala del Teatro Della Tosse. Un ambiente speciale e particolare, per gustare al meglio le performance dei migliori artisti in tourneè in Europa.

Iscriviti all’evento su Facebook: http://www.facebook.com/events/250606058350349/

E se un minimo di curiosità v’è rimasta tornate su questa pagina giovedì pomeriggio verso le 18/19… Proveremo di nuovo a mettere on line un brandello del soundcheck in quasi diretta!

Pterodactyl
(Jagjaguwar – Brooklyn USA)
broken-pop psych-indie-rock

Sito: http://www.pterodactyl.info
Etichetta: Jagjaguwar http://www.jagjaguwar.com

Info: Gli PTERODACTYL sono un trio americano dell`Ohio, formatosi nel 2006 e cresciuto ascoltando l`indie-rock non convenzionale di Don Caballero, Polvo e Modest Mouse. La band è formata da Joe Kramer, Matt Marlin e Kurt Beals, e dopo gli esordi in Ohio si sono spostati a Brooklyn, NY, attratti dal contratto con la Brah Records. Nel 2007 è uscito l`omonimo esordio degli Pterodactyl, a cui è seguito nel 2009 `Worldwild`, esordio per Jagjagwar (label che conta tra le proprie file artisti del calibro di Dinosaur Jr., Black Mountain e Bon Iver), e a Novembre 2011 il bellissimo `Spills Out`, album della piena maturitàper il trio dell`Ohio. Gli Pterodactyl suonano un mix semplice ma ben congeniato di indie rock, esuberante e psichedelico, ben ispirato e con partiture ritmiche che portano alla mente incursioni nel post core strumentale di Don Caballero e Battles. Il trio di Joe Kramer non è troppo distante dagli Oneida, loro padri spirituali che fortemente li vollero su Brah records, ma ben più melodici ed easy listening. Gli Pterodactyl riescono a mettere insieme tendenze acustiche e simil folk con un sottobosco ruomoroso tipico delle produzioni indie più colte. Da notare il bellissimo ed esilarante video fatto dagli Pterodactyl per il nuovo singolo `Schools Glue`, in cui la band cita il film Superman 2 ispirandosi ai supercattivi Zod, Ursa e Non – http://vimeo.com/31557835 . Gli Pterodactyl sono una delle più interessanti formazioni indie rock americane, e con il nuovo `Spills Out` hanno fatto un salto di qualità capace di proiettarli verso una meritata notorietà.

Press: “Si dice che tre sia il numero perfetto, nel caso dei newyorkesi – di Brooklyn – Pterodactyl il terzo album corrisponde anche ad una svolta stilistica decisa. Parte di quella genia di formazioni – citiamo in ordine sparso Oneida, These Are Powers e Parts & Labor – che hanno eletto il post-punk a scienza ineffabile, i nostri decidono che è tempo di allargare le maglie del loro suono, aprendosi a sinfonie pop-psichedeliche dal suono meravigliosamente vintage. Disco pieno di ospiti che si alternano all` organo, alla viola ed all` elettronica, rendendo ancor più sofisticato il prodotto finale. Con riferimenti che nel tempo sfiorano il west-coast sound, i Beatles del periodo psichedelico ed addirittura gli Zombies. Questi animali preistorici sanno esattamente come prenderci per la gola.” Goodfellas

Little Chestnuts
(Genova ITA)
alternative new-wave pop

Sito: http://www.facebook.com/pages/Little-Chestnuts/85665922031

Info: Indie rock britannico, atmosfere da english-summer-rain e anima garage-punk. I Little Chestnuts fluttuano in spazi sconfinati e cieli aperti con sonorità pop dalle aspirazioni wave e post-punk cercando di rielaborare il tutto secondo un loro sentimento.
I Little Chestnuts sono Andrea (basso e voce) , Carlo (chitarra), Luca (tastiere e pc) e Tommaso (batteria). Il progetto nasce alle fine del 2009, nella città di Genova e, dopo qualche mese di lavoro sui pezzi, la band trova il suo sound, contraddistinto dalle influenze di molti generi musicali differenti. All’attivo il gruppo ha due EP, “What is it like to be a gatecrasher?”, uscito nella primavera del 2010, e “Opal”, pubblicato nel maggio 2011. Entrambe registrate presso la C.D.M., le due produzioni hanno riscontrato buone opinioni su vari siti di recensioni musicali, sia italiani che inglesi.
Il gruppo si è esibito in numerosi live al fianco di gruppi italiani e internazionali come Beach Fossils(New York), Bad Love Experience, Wild Palms(Londra), Wemen, Be Forest, Naive New Beaters (Parigi).

Press: “Le “piccole castagne” di Genova, ovvero i ricettivi Little Chestnuts, nel loro fagottino mostrano peculiarità sonoro-artistiche interessanti, pur rimanendo imbrigliati nel lief-motiv dell’indie contemporaneo. Nel loro demo-ep What is it like to be a gatecrasher? si fanno apprezzare per il coraggio ed una certa versatilità. Un rock veloce ed easy, sicuramente ballabile e lontano dall’essere retorico o già proposto. Le reminiscenze anni ottanta sono gradite, preferendo la frizzantezza di un sound ripetitivo ma brioso, piuttosto che l’incisività tagliete di un rock costipato e ruggente. Bravissimi a non cadere mai in tranelli musicalmente già sperimentati; se devo fare un parallelo mi vengono in mente i primi e convincenti Arctic Monkeys o Bloc Party, ma con un sound complessivo più variegato. Non è facile sorprendere in soli 4 brani, eppure i Little Chestnuts mostrano un istintività lodevole che esplode nell’essenzialità di chitarra-basso-batteria.” Poisonheart – Heart Of Glass
Il disco di questi ragazzi suona bene: veloce, con cambi di ritmo a non finire e l’anima prettamente punk-garage. Rock’n’Roll del nuovo millennio mi verrebbe da dire; già me li immagino sudati come antilopi, provare e riprovare tutti i passaggi di ogni canzone. Questo breve EP autoprodotto dimostra come quattro persone sotto i vent’anni possano conoscere e saper usare al meglio uno strumento, adattandolo a uno stile ben preciso. Graffia e scorre via che è un piacere. Questo disco è la prova di quanta gente capace di suonare deve ancora venire a galla come si deve nel mondo della musica indipendente in Italia.” Giovanni Venditti – Indieforbunnies.it
Se avessi l`età dei Little Chesnuts vorrei suonare come loro:freschi e compatti,melodici e grintosi. Di anni purtroppo ne ho praticamente il doppio ma ciò non mi ha impedito di apprezzare i quattro pezzi di questi giovani genovesi che hanno come punto di riferimento il meglio del sound britannico quello che,per intenderci,parte dai Jam per arrivare agli Ordinary Boys,senza tralasciare il meglio del brit-pop.” Il Santo – In Your Eyes
Nel fresco ascolto di Opal assistiamo ad una buona ricercatezza sonora: le chitarre schioccano accordi brillanti e vaporosi con quel tocco di onirismo primaverile che rilassa e piace immediatamente dal primo ascolto“(Heartofglass.com).
Questo breve EP graffia e scorre via che è un piacere. (indieforbunnies.com).
This four-piece from Genova started to create its own sound from the 80s, blending melancholy,rock and dreaminess.Their EP goes from Joy Division to The Smiths, trying to revamp the sound as some international colleagues did”(Whenthemusicisover.com).
If Little Chestnuts came from Hoxton in London as opposed to the beautiful town of Genova, then I’m fairly sure that zippy, hooky and urgent songs like Nice Crash would have put them on the front of the NME by now.” (anewbandaday.com)

dDRAMA – Next

03 Mag 2024

Archivio CMPSTR

Dall’ottobre 2008 al settembre 2017 abbiamo tenuto un blog su tumblr ripostando tutti link, recensioni, video e immagini su un po’ dei gruppi genovesi che combinavano sfracelli fuori dalle mura di casa. Stiamo mettendo a posto l’archivio. Buona ricerca

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