DATA LA CHIUSURA DELLA NUOVA CINEMATOGRAFICA GIOIELLO CI VEDIAMO COSTRETTI A RIMANDARE A DATA E LUOGO DA DESTINARSI IL CONCERTO DEGLI ST.RIDE.
St.Ride
(Torto Editions – Genova ITA)
microambient glitch pop
Domenica 3 Dicembre 2023
h1800
Nuova Cinematografica Gioiello
Vico della Cittadella 666 – Genova
gioielloplayhard.com
A due anni da Microstorie, il loro primo disco uscito per Torto Editions, tornano i misteriosissimi St.Ride, con un nuovo meraviglioso album. Maurizio ed Edo confermano la loro lunga presenza nella scena underground genovese, spingendo la loro esplorazione oltre i confini: sono più di una band, considerando la creatività incredibilmente lunga, prolifica e strana che caratterizza l’estetica di St.ride.
Questo nuovo manufatto è più confortante e accogliente dei precedenti, pur mantenendo quella tensione e quello squilibrio che ci aspettiamo. È un viaggio libero, con la mente aperta e senza mappe a cui fare riferimento.
Voci sottili, onde quadrate, corde pizzicate, viaggi nello spazio aperto con una chiara disillusione sul destino dell’umanità.
Un passo oltre il confine. Lo presenteranno dal vivo alla Nuova Cinematografica Gioiello.
St.Ride
(Torto Editions – Genova ITA)
microambient glitch pop
info: La confraternita di Gusmerini e Grandi nasce nel 1998; contiene tre identità: st.ride, uomi, mongoholi nasi. maurizio gusmerini ed edo grandi pubblicano sotto le succitate identità numerosi cd e cassette ”frutti di un corpo a corpo con la macchina” coniugando le sonorità sintetiche di grandi con l’oggettistica di gusmerini. il campo di azione del duo può essere definito come un’indagine sull’abbandono e la ri-decostruzione pop riduzionista.
press: “Emarginati per scelta. Sì, non c’è definizione migliore: il duo genovese composto da Maurizio Gusmerini ed Edo Grandi è una delle realtà italiane più felicemente ai margini in cui possiate imbattervi. Nessuna concessione-ruffianeria a scene o pseudotali, nessun ricorso a iconografie facili per catturare il webnavigante pigro e distratto, poche se non pochissime uscite su label di altri (si sono autoprodotti in pratica gran parte dei lavori). Seri cultori di un senso dell’assurdo alimentato a colpi di humor bislacco degno di un Topor, gesto libero e una mai rinnegata natura artistica diy, hanno saputo costruirsi nel tempo un mondo a propria misura. Musicalmente devono sicuramente qualcosa alla On-U Sound, ai Dome e alle decine di sperimentatori elettronici casalinghi o meno che in anni recenti l’entusiasmo revivalista ci ha riproposto con ristampe e compile celebrative varie (vedi ad esempio la serie dei box della Cherry Red “Close To The Noise Floor”). Unica vera costante un sentimento di compostezza e ambiguità simile a una linea di galleggiamento, una cosa che torna sempre nelle loro produzioni e che intride l’esperienza d’ascolto di un mood preciso. “Microstorie”, lo dichiara già il titolo, ha una natura frammentaria, episodica. I quattordici brani dell’album non hanno grossi svolgimenti ma la materia è tutt’altro che chiusa in sé stessa. C’è un senso di cerimoniale sinistro nelle melodie luminose che sentiamo affiorare qua e là e un buon contrasto tra le componenti flessuose-metalliche e le loro controparti rumoriste, peraltro sempre molto contenute e di natura residuale. Siamo nel subconscio con tutto questo fluire di aperture atmosferiche, forme che si disperdono e poi ricompattano dondolando, brevi climax. Un subconscio che a me ha ricordato le ultime prove su Touch dei tedeschi Strafe F.R. (sampledelia umbratile e dalle flaccide imperfezioni) ma che non mi stupirei veder ricondotto invece da altri alla fatua contemporaneità che si trova in lavori promossi da etichette come PAN, Hyperdub e compagnia: un tutto aperto che finisce per obnubilare qualsiasi tentativo di identificazione identitaria. Forse gli St.ride cantano proprio questo, l’impossibilità di diventare sé stessi in un mondo, quello dell’homo cyber, attraversato da trilli, loghi, immagini che sessualizzano le merci a getto continuo. O forse non gliene sbatte nulla di tutto ciò e semplicemente sono in dialogo con la loro mente erratica attraverso la manipolazione di sample e quant’altro. Valutato il lavoro guardando con un occhio il resto della discografia non posso che dirne bene. Magari non lo metterei proprio nella rosa dei loro dischi più validi, ma quel che è certo è che non manca nulla a Microstorie per intrigare. Unica prerogativa: ascoltatelo tutto d’un colpo, da un impianto decente che vi permetta di cogliere l’eleganza della produzione.” Loris Zecchin – The New Noise
“Ad alcune persone non piace, quando i musicisti usano troppa intelligenza per fare il loro mestiere: se c’è chi mal sopporta la ricerca lessical-grammaticale di taluni cantautori, immagino quale sia l’indice di gradimento medio di opere in cui l’attenzione viene spostata su di un linguaggio di uso meno comune, come la musica.” Rockit.it
sito: https://nienterecords.blogspot.com/
audio: https://st-ride.bandcamp.com/album/quasi-vicino
audio: https://soundcloud.com/nienterecords
etichetta: https://www.torto.biz/
video: https://vimeo.com/nienterecords/videos