Sarà (forse) la volta buona che, constatando gli oltre dieci anni di attività della band, qualcuno in Italia la smetterà di annoverarla sotto la vacua categoria degli “emergenti”, riconoscendole quel ruolo di tutto rispetto a livello internazionale, per la cui consacrazione una storia decennale e le tante prestigiose frequentazioni rinvenibili lungo i trentatre brani di “2000-2010: The Golden Age Of Consumerism” rappresentano conferma ulteriore, ancorché non decisiva, proprio in ragione di quanto di buono già dimostrato in una carriera già lunga e assai ricca.