Fabio Zuffanti ci offre con la “La foce del ladrone” il suo personale tributo a un album feticcio di uno dei suoi autori feticcio. È pleonastico dirlo, perché avete capito già di chi si tratta: “La voce del padrone” di Franco Battiato, omaggiato in mille particolari, dal gioco di parole del titolo (in cui il ladrone si suppone sia autoironicamente Zuffanti stesso, data l’assenza di altri riferimenti), all’artwork del disco stesso, estremamente debitore a quello di Francesco Messina, ad alcuni titoli (scorrete la lista), a piccoli rimandi in diversi punti dei testi e delle musiche. Un modo scanzonato e citazionista per annunciare il proprio album pop, dopo anni di militanza prog ed elettronica.
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Fabio Zuffanti La Foce Del Ladrone su Rockit