Perna mette giù un folk/blues pischedelico e viscerale, violento, ma che sa essere anche intimo e leggero; sfoggia uno stile già molto personale, costruendo un percorso coinvolgente lungo il quale smarrire piacevolmente la via, facendosi rapire dall’effetto quasi ipnotico dei riff ripetuti allo sfinimento, dai loop e dai delay, dai repentini cambi di dinamica e dalle scariche inaspettate di energia, per arrivare senza quasi un attimo di noia alla fine di un ascolto non dei più facili, ma di ottima riuscita.