E se di prog non si può parlare per “Shah Mat” – che rimane a tutti gli effetti un sulfureo disco rock-blues, per giunta registrato live in studio come si faceva una volta, con le strumentazioni vintage del Green Fog di Genova – certo alcuni passaggi di questo lavoro, al contempo complessi e straordinariamente incisivi, si inseriscono nel solco della grande tradizione prog della loro terra d’origine. Un luogo da cui però The Chanfrughen fuggono per intraprendere insieme a chi li ascolta un viaggio geografico e mentale in luoghi vicini e lontani, in paradisi terrestri come in “Belize” e terre misteriose come Samarcanda (la title-track) ma anche negli animi di squallidi personaggi senza morale come il mercenario “Delle Fave” o l’egocentrico arrivista “Limonov” (dal romanzo di Emmanuel Carrère).
Se ne parla in lungo e in largo su carta stampata e in digitale del nuovo disco dei Chanfrughen!