Un mistero, un progetto segreto, l’inizio di un viaggio: ncessitiamo di un rituale benaugurale.
SOLO PASSAPAROLA. Manco le mail. Vogliamo intorno chi ci vuol bene.
Timber Rattle
(Zen Hex – Ithaca USA)
psyche-pastoral doom folk
info: TIMBER RATTLE è un progetto musicale itinerante, rotante e continuo che continua a esplorare le connessioni tra il suono primordiale, il paesaggio e le musiche che sono derivate dalle nostre relazioni con lo spazio e il luogo nel corso del tempo. Questa contemplazione si manifesta in una sorta di “psyche-pastoral”, una musica al tempo stesso spazialmente vasta e intimamente rivolta verso l’interno, che cerca di creare un ambiente celebrativo e riflessivo che condivida i suoi confini con la natura e il silenzio.
Pur non allontanandosi mai troppo dagli inni montani che ne costituiscono le radici, il songwriting – che allo stesso tempo incarna e considera la propria storia e geografia – è tuttavia soffuso di un vocabolario di drone e sperimentazione sonora. Un’esplorazione intuitiva della tavolozza, del modello e della scala è la base morbidamente mutevole per testi e voci arcane, che si inalberano come suono e strumento nella celebrazione sonora dell’incontro e dell’interfaccia tra terra e creature, linguaggio, magia, vita e morte.
L’ultima incarnazione dei TIMBER RATTLE è un trio interamente acustico, che nell’autunno del 2024 intraprenderà un tour europeo, offrendo una versione intima e non amplificata del progetto.
press: “Il disco, intitolato “Ghost Or White Pavilion”, comporta cinquanta minuti di racconto strumentale, suddiviso in parti uguali sui rispettivi lati della cassetta. I brani prendono il titolo semplicemente dal lato della cassetta nel quale sono intrappolati, prima di venire rilasciati nel mondo, come se avessero, sino a quel momento, vissuto in cattività. L’artista ci porta con sé in un viaggio apocalittico di suoni arcani, minimali e netti, che fanno traspirare una significativa naturalità compositiva. “Ghost Or White pavilion” è un unicum spinoziano, che si muove con i pensieri degli esseri umani che ne fanno parte (autore e pubblico) partendo da una primordiale condizione di selvaticità. Lo scricchiolare delle foglie, il rumore dell’acqua che si fa strada tra i licheni, le stanze scure abbandonate a loro stesse da mesi, la solitudine: Timber Rattle ci racconta, semplicemente, la fatica dell’esistere. Per i lettori più accaniti di Thoreau e Conrad, “Ghost Or White Pavilion” rischia di diventare un must. Perché, come loro, descrive una natura ostile ma al tempo stesso corroborante, che plasma a modo suo ogni nostra azione, presente e futura. L’aura d’inquietudine e il sentimento di smarrimento lasciano molto all’immaginifico, così come l’identità dell’autore, di cui abbiamo da sempre poche tracce. Gli Appalachi, una delle catene montuose più selvagge ed inesplorate del globo, si estendono dalla Virginia al Lago Cayuga, luogo di nascita di Timber Rattle. E questo disco, questa cassetta, luddista in ogni suo comportamento, ce li descrive rapportandoli al punk, al noise, alla cultura. Con le sue litanie ed i suoi echi dal passato, rappresenta sicuramente una delle migliori uscite discografiche, sino ad ora, dell’anno.” Andrea Vecchio – Impatto Sonoro
sito: https://timberrattle.wixsite.com/main
instagram: https://www.instagram.com/timberrattle/
audio: https://timberrattle.bandcamp.com/
video: https://www.youtube.com/@timberrattle