L’apocalisse chiama, 𝙁𝙚𝙧𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚𝙧𝙖 risponde 🪱
Da venerdì 16 a domenica 18 maggio le collettività riunite Alle Ortiche, DisorderDrama e Critical Wine Genova sono liete di invitarvi alla seconda edizione di 𝙁𝙚𝙧𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚𝙧𝙖 – 𝗖𝗼𝘀𝗲 𝗱𝗮 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝘀𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗳𝘂𝗼𝗿𝗶 𝗰’𝗲̀ 𝗹’𝗔𝗽𝗼𝗰𝗮𝗹𝗶𝘀𝘀𝗲.
𝘍𝘦𝘳𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦𝘳𝘢 è un luogo temporaneo dove incontrarsi e scambiare conoscenze su autoproduzioni, pratiche e nuovi immaginari. Sperimentare per non farsi prendere dall’ecoansia, anche in questi tempi apocalittici.
A partire dalla ricerca e osservazione di quali sono i problemi della nostra città, Fermentera sperimenta pratiche comunitarie scarsamente energivore per essere 𝘩𝘰𝘮𝘰 𝘩𝘶𝘮𝘶𝘴 𝘢𝘣𝘪𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 della società. Cerchiamo un’esperienza batterica, enzimatica, trasformativa, lontana dall’idea liberale del progresso.
Ripartiamo dal basso, da ciò che spesso diamo per scontato, il suolo: risorsa a rischio, origine della produzione alimentare, indispensabile per la crescita della vegetazione, per la ritenzione del flusso di acqua, lo stoccaggio di carbonio, per la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.
Venerdì 16 maggio 2025
Apertura festival e bar h18.00 – 23.45
h1700
Calbinata
camminata botanica
talk&walk
Con partenza dal Mercato del Carmine, Maria Sole Calbi guiderà i partecipanti verso il centro culturale Alle Ortiche, scoprendo le piante più comuni che ci circondano nelle creuze di Genova. Principi di foraging e scambio di conoscenze mentre ci si avvicina al festival.
h1830
Degustazione Azienda agricola Nebraie – Vini della Val Borbera
h1930
Botanismi
podcast, presentazione nuovi episodi
talk&listen
h2030
Brandamaria
(Baccano Dischi – Roma ITA)
musica popolare siciliana
Maria Violenza e Luciano Turella (con il progetto Irtumbranda) uniscono le loro voci e i loro strumenti per una rilettura intima della musica siciliana, le canzoni della tradizione riprendono vita grazie ad una interpretazione capace di dare nuova vita al passato.
h2130
Hyperculte
(Ginevra SWI)
minimal post-punk
Il duo post-apocalittico Hyperculte è una delle entità sperimentali svizzere più militanti, formato nel 2014 a Ginevra, è composto da Simone Aubert alla batteria, già con Tout Bleu, e Vincent Bertholet, al contrabbasso anche con l’Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp.
Sabato 17 maggio 2025
Apertura festival e bar h10.00 – 23.45
h1030
Si può fare compostaggio in città? – workshop *
Da rifiuti a risorsa: compostiere autocostruite, compostaggio urbano e di comunità
h1130
Fermenti fatti in casa – workshop *
Laboratorio per imparare un po’ di teoria, pratica e basi biologiche
h1500
Come funziona un apiario urbano? – laboratorio 0-99
Workshop di osservazione e conoscenza dell’apiario con l’arnia didattica
h1500
Visible Mending – workshop
Tecniche di rammendo anti-consumistico con Labì, progetto di sartoria ecologica. Porta un vestito su cui sperimentare
h1600
Erbe Chimeriche – workshop *
Lettura di paesaggio, piante immaginarie e laboratorio di scrittura, con Francesco Terzago
h17.30
Testimonianze dal sottosuolo – Relazioni tra suolo, ecosistema e cibo – talk
Con Antonio di Giorgio (Deafal ONG), modera Nadia Abagnale (Alle Ortiche)
h1830
Aperitivo
h2100
Grazie per l’attesa – spettacolo teatrale
è una produzione Tékhné, di e con Nadine Tarantino
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Tutto il giorno
Botanismi in cuffia | audiocraft
Corner visible mending e sferruzzo permanente
* su prenotazione
Domenica 18 maggio 2025
Apertura festival e bar h10.00 – 16.00
h1130
Pret a manger – radici sconosciute, dove trovarle e come usarle
Show cooking con Francesca Bottero, La Tabacca azienda agricola ecologica e sociale
h1230 PiqueNique
Assicurati un cestino! Prenotazione caldamente consigliata
h1400
Liam Grant
(VHF – Boston USA)
american primitive folk guitar
Liam Grant è un chitarrista del New England con un’etica punk, tagliato nella stessa stoffa degli American Primitive, nella sua musica si intrecciano country arcaico, folk d’anteguerra, bluegrass degli Appalachi, ragtime brioso, blues primitivo e persino avanguardia e psichedelia.
Hyperculte
(Ginevra SWI)
minimal post-punk
Il duo post-punk minimalista Hyperculte è una delle entità sperimentali svizzere più militanti. Discende dalla controcultura ginevrina degli anni ’90, una scena solidale diventata carburante esistenziale e creativo per la malinconica e nostalgica danza del duo, una danza mirata a raggiungere una trance poetica.
Gli Hyperculte sfiorano con i loro pugni l’urgenza e l’audacia dei Liquid Liquid, le sperimentazioni di Arthur Russell, l’irruenza sfrenata dei Neu! e dei Can, la delirante musica pop degli Areski e quel qualcosa di etereo e incantatorio che proviene dalle profondità dei terreni di coltura dell’esistenza.
Formato nel 2014 a Ginevra, il duo è composto da Simone Aubert alla batteria, già con Tout Bleu e Massicot, e Vincent Bertholet, al contrabbasso anche con l’Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp.
Un duo esplosivo che di recente è tornato a colpire con un terzo album straordinario, La Pangée. Un krautrock arrabbiato, un post-punk ad alta energia e voci eteriche.
«Abbiamo preferito rimanere poveri, ma fare cose che avessero un senso: musica, attivismo e impegno».
Di fronte al collasso del nostro mondo moderno, ai suoi fallimenti e al vicolo cieco in cui ci stiamo cacciando, la band crea una dichiarazione politica: “Questo mondo è morto, gloria al nuovo“. Si tratta di cambiamento, lotta, speranza e ricostruzione delle comunità. Più che un duo, Hyperculte è una superband.
press: “Con l’ultimo album “La Pangée”, Hyperculte ribadiscono la necessità di un cambio di paradigma e di un’azione radicale. È fondamentale escogitare un modo diverso e sostenibile di vivere e convivere, possedendo di meno, condividendo di più e, come raccontano in brani come “Se perdre” o “Cabanes”, ritornare alla terra, riscoprire la foresta e perdersi in essa. Tornare all’essenziale, senza paura, senza subire questo sistema, continuando a realizzare i propri sogni.” RSI Radiotelevisione svizzera
intervista: https://www.rsi.ch/cultura/musica/speciali/La-musica-di-Hyperculte-e-il-ritorno-%E2%80%9Call%E2%80%99essenziale%E2%80%9D–2067787.html
audio: https://hyperculteband.bandcamp.com/album/la-pang-e
Brandamaria
(Baccano Dischi – Roma ITA)
musica popolare siciliana
info: Maria Violenza e Luciano Turella (con il progetto Irtumbranda) uniscono le loro voci e i loro strumenti per una rilettura intima della musica siciliana, le canzoni della tradizione riprendono vita grazie ad una interpretazione capace di dare nuova vita al passato. Questo dialogo tra tradizione e modernità sottolinea l’inesauribile forza della musica popolare siciliana, che, come sanno bene coloro che hanno ascoltato la cantrice Rosa Balistreri, racconta da sempre di protesta, gioco, denuncia degli oppressi e amore – sentimenti universali che risuonano al di là del tempo.
Il lato folk dei due musicisti che arrivano da scuole musicali diverse: Maria Violenza (voce e chitarra) dal punk eccentrico, e Luciano Turella da studi classici con la viola.
Maria Violenza, al secolo Cristina Cusimano, canta in francese, inglese, italiano e dialetto siciliano, con storie di stenti palermitani, odore di sudore misto a spezie. I suoi arrangiamenti decisamente punk fondono il suo caratteristico accento con i ritmi incisivi che la portano a una continua sperimentazione di diverse possibilità creative.
Luciano Turella ha alle spalle studi classici con la viola, ma se cercate su Youtube capirete in primo luogo che è molto bravo a far danzare il suo pubblico. Una “one man band” quanto mai atipica, la sua Irtumbranda, nata circa tre anni fa e cresciuta nel contesto aperto (alle contaminazioni e alle collaborazioni) di Roma Est, dopo che Luciano ha suonato per anni con diverse formazioni – dagli Appaloosa a Nada, da Giovanni Truppi ai Criminal Jokers.
audio: https://pescheria.bandcamp.com/album/brandamaria
https://luissuniversitypress.it/pubblicazioni/senza-titolo-maria-violenza-tropicantesimo-irtumbranda-baccano-dischi/
Liam Grant
(VHF – Boston USA)
american primitive folk guitar
info: Liam Grant è un chitarrista del New England con un’etica punk, tagliato nella stessa stoffa degli American Primitive. Le inquiete esplorazioni chitarristiche, le epopee modali e le canzoni uptempo ricordano i maestri di Grant: Takoma Records e la strada aperta dai suoi antenati John Fahey, Robbie Basho, Peter Walker, Max Ochs e più tardi Glenn Jones, Steffen Basho-Junghans, Jack Rose e altri.
A cavallo di questo passato, Grant evoca il cuore del paesaggio in cui è cresciuto. Memorie strumentali e riflessioni sulle rive del fiume Merrimack. Amoskeag e il luogo in cui le acque scorrono intorno ad esso. Code di salmone su per le cascate e perle nere dal fiume. L’esodo verso Stratton-Eustis e l’ultima notte sul Dead River prima della grande alluvione.
press: “Amoskeag, il primo album composto esclusivamente da materiale originale, che lascia intravedere l’immenso talento lento dell’artista. Country arcaico, folk d’anteguerra, bluegrass degli Appalachi, ragtime brioso, blues primitivo e persino avanguardia e psichedelia si intrecciano in sei lunghi brani strumentali per lo più per sola chitarra acustica, pervasi da un senso di immediatezza e autenticità che Liam Grant raggiunge con un suono a tratti urgente, lirico e fantasioso e con uno stile del tutto personale. […] Chitarrista fantasioso ed eclettico, dotato di tecnica e sensibilità straordinarie, Liam Grant è uno dei solisti più ispirati che si possano ascoltare. ” Luca Salmini – Buscadero
sito: https://liamgrant.sound-o-mat.com/
intervista: https://www.psychedelicbabymag.com/2024/07/liam-grant-interview.html
audio: https://liamgrant.bandcamp.com/