Disorder Drama
http://www.disorderdrama.org
presenta
MARITIMA festival
Tre giorni di Musica e Arte a Varazze
L’associazione Disorder Drama, con il contributo dell’Assessorato All’Ambiente del Comune di Varazze, nell’ambito dei festeggiamenti per l’ottenuta Bandiera Blu FEE di certificazione di qualità delle proprie acque, organizza un vero e proprio festival, Maritima,
con alcuni dei nomi più importanti del nuovo rock italiano.
Nomi che da soli valgono copertine dei maggiori magazine italiani come Le Luci Della Centrale Elettrica, un giovane ferrarese balzato agli onori della cronaca per l’alta qualità della sua proposta, accompagnato da Giorgio Canali, già chitarrista degli storici C.S.I. o come Beatrice Antolini, prototipo delle nuove cantautrici, off e psichedeliche, quanto mai pop e orecchiabili. E ancora sarà ospitato Magpie, il gruppo parallelo di un Offlaga Disco Pax e gli, ormai, internazionali The Calorifer Is Very Hot. Aggiunto last minute, ma con grande piacere il pop sperimentale di Banjo Or Freakout, con Alessio dei torinesi Disco Drive, ormai di stanza a Londra. Con l’apporto di molti gruppi dell’underground ligure si va a comporre un cartellone di caratura nazionale che, unito alle qualità del luogo, offrirà al pubblico un’esperienza decisamente interessante.
Puntando sulla gratuità dell’ingresso e su poche selezionate bancarelle di produzione biologica e vegana per quanto riguarda il cibo, e di auto-produzioni di dischi e libri, si è cercato di aggiungere una dimensione etica al contesto musicale.
Tutti i concerti sono ad ingresso gratuito e finiscono tassativamente per le h2300.
Inoltre l’associazione 8/interno1, già nota per aver organizzato mostre di arte contemporanea nella casa di Santa Maria di Castello a Genova che le dà il nome, allestirà un evento parallelo a titolo “TO BE BLUE – blu possibile”, a cura di Marco Profumo, ospitando opere di Giancarlo Guarnieri (GINKO), Mauro Maraschin (ZO), Santino Mongiardino, Iole Piccinino, Luca Bozzano, Matteo Macciò, Bruno Meneghelli, Roberto Merani, Fabio Moro, Gabriele Piacentini. La mostra si terrà negli spazi di Palazzo Beato Jacopo, in Piazza Beato Jacopo, sempre a Varazze, ovviamente, e durerà per l’intera settimana: dall’inaugurazione con Djset di Lunedì alla Domenica successiva.
Piazza del Beato Jacopo h2000
Le Luci Della Centrale Elettrica (La Tempesta – Ferrara ITA)
cantautorato generazionale feat. Giorgio Canali dei C.S.I.
Three Fingers Guitar (Savona ITA)
cantautorato indierock
Bagni Jolanda h1830
The Calorifer Is Very Hot (My Honey – Ferrara ITA)
pop`n`roll oh!-bliquo
Mange-Tout (Marsiglia – Genova ITA)
duo francoitaliano di signorine per bene
Piazza del Beato Jacopo h2030
Banjo Or Freakout (Torino/Londra ITA)
pop sperimentale con un Disco Drive dentro
Sea Dweller (Roma ITA)
shoegaze pop
Dresda (Genova ITA)
postrock strumentale
Mercoledì 13 Agosto 2008 – h2030
Area ex-Convento delle Suore Boschine – Biblioteca Comunale
Beatrice Antolini (Madcap – Bologna ITA)
pop psichedelico pianistico extra ordinario
Magpie (Reggio Emilia ITA)
shoegaze di 1/3 degli Offlaga Disco Pax
Japanese Gum (Marsiglia – Genova ITA)
elettronica intimista di matrice IDM
Lunedì 11 / Domenica 17 Agosto 2008 –
Palazzo Beato Jacopo
“TO BE BLUE – blu possibile”
A cura di Marco Profumo
Giancarlo Guarnieri (GINKO)
Mauro Maraschin (ZO)
Santino Mongiardino
Iole Piccinino – testi in mostra
Luca Bozzano
Matteo Macciò
Bruno Meneghelli
Roberto Merani
Fabio Moro
Gabriele Piacentini
Inaugurazione Lunedì 11 Agosto – h1800
“L’occasione offerta dalla consegna della Bandiera Blu al comune di Varazze, non poteva che spingere 8/interno1 ad una riflessione su alcuni dei temi che più influenzano la sensibilità sociale contemporanea: inquinamento ed aree dimesse, eco mostri ed esaurimento
delle risorse energetiche, non possono però da soli rappresentare tali tematiche. L’indagine si è spinta verso il modus vivendi dell’individuo in relazione all’ambiente, inteso come teatro non solo delle azioni umane ma anche del passaggio di ogni generazione tecnologica che lascia segni, inevitabilmente e con apparente naturalezza. La scelta delle opere è volta da un lato a comunicare più che a sollevare denunce, a documentare realtà familiari più che degrado, attraverso una visione oggettiva del dato reale. Dall’altro si sono voluti descrivere i moti dell’animo a cui queste presenze spingono. In ogni caso è bandito il giudizio e i luoghi descritti, quando siano fisici, sono privati di nomi e precisi riferimenti geografici, per potersi elevare a casi esemplificativi. Il titolo della mostra “TO BE BLUE – blu possibile” gioca sull’ambiguità del termine inglese BLUE che accanto al significato riferito al colore (e quindi alla bandiera Fee che alla mostra offre patrocinio), ha quello di triste, depresso, deturpato… inquinato insomma. Il blu possibile del sottotitolo è ovviamente quello che la società contemporanea, interfacciandosi con un pianeta sempre più inospitale, dovrebbe perseguire. Il blu possibile è quello del mare che bagna Varazze.”
Luca Bozzano
Nasce a Savona nel settembre del 1975 trascorrendo la propria infanzia a Finale Ligure. La fotografia si insinua ben presto, sebbene inconsciamente, nella sua quotidianità, in maniera “composta” e quale semplice strumento in grado di conferire immagine al ricordo. Durante l’università (che si concluderà nel marzo 2003 con una laurea in legge) incominciano i primi esperimenti fotografici; approfondendo il proprio sguardo tra le strade di Genova (città di adozione alla quale si sente molto legato) indaga sulle potenzialità espressive e creative del mezzo fotografico, sulla sua capacità di “disegnare con la luce”. Decisivo in tal senso è l’incontro, nell’autunno del 2001, con Alberto Terrile, fotografo dotato di una forte capacità comunicativo/espressiva con il quale è a tutt’oggi in contatto. A partire da questo momento la fotografia si impone definitivamente, legandosi inscindibilmente alla curiosità da sempre nutrita verso ciò che la realtà ha da proporre. Una vecchia Contax manuale unita ad una focale da 55mm diventano il filtro che permette di entrare in relazione con la realtà; il linguaggio
del “bianco e nero” lo strumento prediletto (ma non l’unico) per trascendere dalla medesima realtà, slegando persone e luoghi da un preciso contesto a favore di una più “naturale” impronta surreale e visionaria. L’approccio seguito è significativamente umanistico;
la maggior parte delle fotografie ricercano necessariamente il segno di una presenza – talvolta protagonista – offrendo alla sua esistenza un personale angolo di osservazione. Attualmente rivolge il suo prevalente interesse fotografico verso una ricerca visiva, in continua evoluzione, che vede l’Architettura Europea (in primis i musei contemporanei e le grandi riqualificazione urbane) quale protagonista di “visioni urbane” caratterizzate da uno sguardo fotografico evidentemente più pulito, ordinato ed essenziale. Ciò sulla base della crescente esperienza fotografica nonché sulla scia di frequenti chiacchierate con l’amico Marco (Profumo n.d.r.) in merito alle arti visive ed al ruolo dell’architettura nello sviluppo urbano e sociale del nostro tempo. Tale ultima impronta visiva (sebbene forse più matura) non preclude comunque un “evoluto ritorno alle origini”, al caos visivo che talvolta riemerge spontaneamente in una curiosità volta a sperimentare linguaggi fotografici di libera interpretazione.
Luca Bozzano vive e lavora a Milano.
Roberto Merani
Il luogo fisico assume la fisionomia del corpo, il disordine empatico dell’esperienza organica. Nella maggior parte delle opere emergono strade, autostrade, gallerie, raccordi, sopraelevate,
cartelloni digitali… pezzi sparsi ma non disordinati di uno sguardo fuori dalla città, nei punti del passaggio e del collegamento funzionale. Una visione tra architettura e antropologia
che registra gesti, colori, segni vitali, brandelli onirici, documenti. La natura e l’artificio umano contribuiscono alla natura artificiale del paesaggio contemporaneo; allo stesso modo le opere mischiano svariati interventi, coprendo manualità e tecnologia con forza attuale e sincopata, seria e divagante. L’arte di Merani resta storia di contrasti definitivi, paure irrisolte,
ambiguità semantiche, stranezze paradossali. Il corpo rinasce dal paesaggio… Il corpo entra nel paesaggio… Il paesaggio segue il corpo… Corpo e paesaggio tessono un dialogo continuo…
Fabio Moro
È nato nel 1972 a Nocera Inferiore (SA). Ha conseguito gli studi in Scenografia presso l’”Accademia delle belle arti” di Napoli. La sua attività si articola su un duplice livello: la ricerca, non solo professionale, che lo vede impegnato come tattoo artist da un lato, e quella volta all’esplorazione di superfici e tecniche solo apparentemente tradizionali dall’altro. Ecco che accanto ai soggetti comix esportati in tutta Europa nelle conventions di settore, compaiono opere figurative che indagano sullo stato della società contemporanea. Nel 2008 alcune opere hanno fatto parte di Arte italiana contemporary qanat al qasba emirato di Sharjah – Emirati Arabi Uniti.
Dal 2005 Fabio Moro vive e lavora a Genova.
Bruno Meneghelli
Bruno Meneghelli nasce a Genova nel 1962. Diplomato in pittura presso l’Accademia Ligustica
di belle Arti di Genova nel 1990, svolge attività come designer nei settori arredamento e moda e si occupa prevalentemente di pittura con tecniche tradizionali. Accanto a ciò si dedica alla produzione di immagini digitali, video ed elaborati per l’web. Vive e lavora a Genova.
Matteo Macciò
Matteo Macciò nasce a Genova nel 1968. Frequenta l’Accademia di Belle Arti, prima a Genova (dal 1989 al 1992), poi a Carrara (fino al 1994) diplomandosi al corso di pittura e scultura.
Nel 1989 scopre la ceramica lavorando con Gianni Pugno. Nello stesso anno collabora con una gioielleria creando preziosi in plexiglass e oro. Tra il ‘90 e il ‘92 realizza vari lavori per uno studio fotografico genovese. Dall’89 al ’92 frequenta lo studio del pittore Bruno Liberti. Espone in diverse collettive regionali. Dal 1995 al 2000 vive a Pisa dove crea e coordina un centro artistico – culturale. Nel 2000 lavora come serigrafo. Attualmente vive e lavora nel suo studio a Genova.
Gabriele Piacentini
Nato a Genova nel 1983 studia presso la Facoltà di Architettura di Genova. Tra i suoi interessi spiccano quello per l’architettura, soprattutto razionalista, il design, in particolare quello che riunisce funzionalità e rispetto per l’ambiente (materie prime, riciclaggio e cicli produttivi
a basso consumo energetico), e l’arte contemporanea (Warhol ed Haring sono costanti spunti e stimoli di ricerca). Fin dalla giovane età si occupa di fotografia volto a documentare ogni situazione che lo suggestioni, in modo particolare durante i numerosi viaggi, di studio e per svago, in Inghilterra, Irlanda, Spagna, Francia, Svezia, Belgio e Stati Uniti, dove entra a contatto con diverse culture e stili di vita. In tali condizioni egli sviluppa la sua ricerca formale e l’analisi tematica degli scenari che vive in prima persona. Tra le passioni annovera quella per i motori, viscerale per le due ruote, e quella per la musica, sempre alla ricerca di suoni che possano rievocargli atmosfere di viaggi e situazioni vissute. Pratica di tanto in tanto attività di dj.