Mark Cunningham (of MARS)
(Improved Sequence – New York/Barcellona USA/ES)
hazy cinematic trumpet
Un set fumoso e cinematico di tromba ed electronics per il bassista degli storici MARS alla Nuova Cinematografica Gioiello.
Mark Cunningham da anni vive e lavora a Barcellona ed ha un curriculum di collaborazioni sterminato (Arto Lindsay, Christian Marclay, Genesis P.Orridge, Pascal Comelade, Pierre Bastien, Murcof, Philippe Petit, Lydia Lunch…). Già bassista per quei MARS (che insieme ai D.N.A. di Arto Lindsay, ai Teenage Jesus & The Jerks di Lydia Lunch e ai Contortions di James Chance furono i primi protagonisti di quella scena no wave newyorchese che ci ha poi regalato, tra gli altri, i Sonic Youth) arriva per la prima volta a Genova.
Martedì 23 maggio 2023
h2100
Nuova Cinematografica Gioiello
Vico Cittadella 666
Genova
Mark Cunningham (of MARS)
(Improved Sequence – New York/Barcellona USA/ES)
hazy cinematic trumpet
info: Mark Cunningham (New Jersey, 1952) ha iniziato la sua carriera musicale nella scena No Wave newyorkese degli anni ’70 con uno dei suoi gruppi fondamentali, i Mars, suonando il basso e la chitarra. Negli anni ’80 ha iniziato a lavorare con la tromba e l’elettronica nella scena improvvisata e negli art club di New York e dal 1991 vive a Barcellona.
Lungo il percorso ha partecipato a innumerevoli collaborazioni con compagni di viaggio come Arto Lindsay, Christian Marclay, Rudolph Grey, Etant Donnes, Genesis P.Orridge, Pascal Comelade, Pierre Bastien, Jakob Draminsky, Murcof, Philippe Petit e Lydia Lunch, oltre a dirigere i propri gruppi Don King, Raeo, Convolution, Bèstia Ferida e attualmente Blood Quartet.
Dall’uscita del suo primo LP da solista – Blood River Dusk – nel 1997, fino al 2010 Mark è apparso da solo regolarmente con un progetto in evoluzione chiamato “Blood Mysteries“, sviluppando le atmosfere e i temi dell’album utilizzando uno sfondo di delay di tromba e droni stratificati, con la scenografia e le immagini di Silvia Mestres. Nell’ultimo decennio si è concentrato su collaborazioni e spettacoli con il Blood Quartet, e ora, dopo l’uscita del suo album solista del 2020 – “Odd Songs” e di un prossimo LP registrato durante l’isolamento – “Blue Mystery“, sta tornando a un formato live più intimo basato sul nuovo materiale – tromba, chitarra, effetti e campioni accompagnati dai lussureggianti racconti video e dai paesaggi onirici di Silvia.
press: “Come Herb Alpert che si sveglia in una navicella spaziale… Quando improvvisa, alterna lunghi e sonori proclami e agitati linguaggi e sbavature, Cunningham suona vicino a Don Cherry” The Wire
“Mark Cunningham usa la tromba per accarezzare il pubblico in un paesaggio sonoro lussureggiante con atmosfere inebrianti e piene di intrighi lussuriosi. Seducentemente spinge l’ascoltatore a rilassarsi in un massaggio auditivo completo. Musica perfetta per i sogni notturni di mezza estate” Lydia Lunch
“La sua tromba è squisita, un tono che sembra combinare il Miles Davis elettrico degli anni ’70 con la colonna sonora del film 2001 di Kubrick, anche se ciò che Cunningham fa effettivamente con quel tono sembra essere interamente di sua invenzione” A Jazz Noise
“Quella del “sopravvissuto“ è un narrativa spesso abusata. Nel caso di Mark Cunningham invece è perfettamente adeguata. Il musicista americano è infatti sopravvissuto a due dei sodali della sua creatura principale, i Mars , e all’implosione della band e di un intero movimento. Uno dei progetti che hanno dato vita e modellato la no-wave newyorkese, inclusi assieme a Contortions, Teenage Jesus and the Jerks e D.N.A. nella compilation del 1978 curata da Brian Eno – “No New York”. Il bassista e trombettista non ha praticamente mai smesso di agitare onde sonore. Tra le sue collaborazioni negli anni si annoverano quelle con Arto Lindsay, Christian Marclay, Pascal Comelade, Lydia Lunch e J.G Thirwell. Non ha smesso neanche quando nel 1991 si è trasferito in Spagna, a Barcellona, dove si è mantenuto attivo in diverse, disordinate, formazioni. L’ultimo album in solo, “Odd Songs”, è esplicativo a partire dal titolo. Una raccolta di brani ritrovati in vecchie cassette uniti a nuove composizioni, risignificando vecchio e nuovo in un unico orizzonte sonoro magmatico. Batterie secche come foglie autunnali, una tromba ossessiva che lancia sussurri e grida intrise di delay ronzanti, un basso greve come il canto di un mostro degli abissi e tappeti sonori che sembrano fatti apposta per perseguitare il protagonista di uno psyco horror.” Zero.eu
sito: https://markcunningham.cat/
label: https://improvedsequence.bandcamp.com/
audio: https://markcunningham1.bandcamp.com/album/odd-songs
https://bloodquartet.bandcamp.com/album/root-7
https://marsnowave.bandcamp.com/
video: